Sabato 28, ore 17,30 - Marco Gualazzini Public Lecture a World Press Photo di Torino: da non perdere
Stamattina ho partecipato alla preview con la stampa della tappa torinese di World Press Photo 2019
Darò un ampio resoconto, spero, domani.
Mi preme tuttavia segnalare con urgenza un importante incontro previsto per sabato 28, alle 17,30 presso la mostra alla ex Borsa Valori in piazza Valdo Fusi, con accesso separato e gratuito.
Si tratta della Lectio Magistralis tenuta da Marco Gualazzini, 43 anni ben portati, fotoreporter parmense, primo classificato nella categoria "Environment Stories", finalista per il World Press Photo of the Year.
Il suo reportage riguarda la crisi umanitario in corso nel bacino del Ciad. Il lago Ciad si sta prosciugando, la zona è in fase di desertificazione.
Al contrario aumenta il conflitto sociale tra chi viveva di pesca e gli allevatori, ed anche il jihadismo di Bokp Aram. Il tutto contribuisce a generare un flusso migratorio di circa 2,5 milioni di persone.
Oggi ho avuto il piacere di un incontro di un quarto d'ora con lui e sono rimasto colpito da alcune cose che mi ha detto.
Invito comunque a visitare la mostra, ma, per il momento, mi limito a consigliare molto caldamente di partecipare alla Lectio di sabato 28.
E per ora propongo tre parole, chiavi di lettura sul suo lavoro: gentilezza, delicatezza, empatia.
Tre parole che mi corrispondono e che mi hanno fatto amare a prima vista alcune sue fotografie tra quelle selezionate per il Premio.
Andate e provate a trovarne altre.
Photo (c) Scatti lenti by Giorgio Cerutti
Darò un ampio resoconto, spero, domani.
Mi preme tuttavia segnalare con urgenza un importante incontro previsto per sabato 28, alle 17,30 presso la mostra alla ex Borsa Valori in piazza Valdo Fusi, con accesso separato e gratuito.
Si tratta della Lectio Magistralis tenuta da Marco Gualazzini, 43 anni ben portati, fotoreporter parmense, primo classificato nella categoria "Environment Stories", finalista per il World Press Photo of the Year.
Il suo reportage riguarda la crisi umanitario in corso nel bacino del Ciad. Il lago Ciad si sta prosciugando, la zona è in fase di desertificazione.
Al contrario aumenta il conflitto sociale tra chi viveva di pesca e gli allevatori, ed anche il jihadismo di Bokp Aram. Il tutto contribuisce a generare un flusso migratorio di circa 2,5 milioni di persone.
Oggi ho avuto il piacere di un incontro di un quarto d'ora con lui e sono rimasto colpito da alcune cose che mi ha detto.
Invito comunque a visitare la mostra, ma, per il momento, mi limito a consigliare molto caldamente di partecipare alla Lectio di sabato 28.
E per ora propongo tre parole, chiavi di lettura sul suo lavoro: gentilezza, delicatezza, empatia.
Tre parole che mi corrispondono e che mi hanno fatto amare a prima vista alcune sue fotografie tra quelle selezionate per il Premio.
Andate e provate a trovarne altre.
Photo (c) Scatti lenti by Giorgio Cerutti
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