Ernesto Morales "DE SIDERA"

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Nell’inconsueta e poco conosciuta sede dell’Archivio di Stato, in via Piave 21 a Torino, ho partecipato oggi al vernissage dell’inedita, nuovissima collezione di 12 tele di un Autore, argentino, anche se nato a Montevideo, che dal 2011 ha eletto Torino come “sua città”.

Ernesto Morales, che ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere cinque anni orsono, è pittore che seguo con grande interesse, anche perché ne percepisco un pensiero affine e nelle cui opere mi ritrovo appieno, vicino alla fotografia che amo.

Ernesto è Artista assai riconosciuto e quotato a livello internazionale, con frequenti mostre personali nei più vari ed importanti Paesi occidentali, nelle Americhe ed in estremo Oriente.

Questa nuova collezione è stata concepita in seguito ai rapporti con suoi amici astrofisici che con frequenza gli inviano immagini delle nuove scoperte astronomiche o delle osservazioni di galassie e nebulose.

Tale immagini sono state ispirazione per queste prime dodici tele, tutte di formato quadrato, da 80 e 100 cm. di lato, dipinte ad olio, “in punta di pennello” secondo le sue parole.

Così, lungo la balconata del salone centrale dell’Archivio, si dipana un percorso di pura “astr-azione” (mi si perdoni il gioco di parole), che è caratterizzante l’opera di Morales.

In ogni tela ci si perde: se lo sguardo riesce ad eliminare il contesto, tutta la persona entra nello spazio siderale, materico ma astratto, appena abbozzato dal felice pennello dell’Autore. Con tratti a punta, o usando le setole per spruzzare microgocce di colore come se usasse un aerografo, si crea la magia di una nebulosa dai ricchi molteplici colori, dai quali il bagliore della luce ci viene incontro prepotente per attrarci nel suo vortice indefinito.

La stessa luce che promana da altre opere di Morales, come le sue foreste, i suoi paesaggi urbani, le sue nuvole, tutte altrettanto misteriose ma così “at-traenti”.

Se poi si guardano le opere nel contesto in cui sono esposte, non si può non notare la sottile malizia di collocare opere astratte in un luogo dai forti connotati razionali.

Si tratta del corpo centrale dell’ex ospedale S.Luigi Gonzaga, un ampio spazio geometrico, perfettamente esagonale sotto una elegante cupola neoclassica; il ballatoio al primo piano apre sei archi a tutto sesto che incorniciano ulteriori archi decorativi sul muro di fondo, e che fanno da cornice alle terne di tele esposte, ben visibili dal balcone opposto.

Un gioco di perfezioni che si misurano con dodici tele quadrate (notate i riferimenti numerici e simbolici) che ci rappresentano invece spazi altrettanto perfetti, ma indefiniti, misteriosi, seducenti.

Questo contrasto accresce ancor più, se fosse necessario, la magia di queste opere.

Lo stesso titolo della collezione e della mostra è magico e polisemantico: “De Sidera”: si parla di stelle, di universi indefiniti ed immaginifici; dall’infinito spazio freddo siderale promana una calda luce dalla quale siamo inesorabilmente attratti; ed infine come non “desiderare” di avere almeno una di queste tele?


Ernesto Morales, “De Sidera”
A cura di Domenico M.Papa
Archivio di Stato, via Piave 21, Torino
Dal 16 settembre al 7 novembre 2021
Lunedì-Giovedì: 9.00-18.00 / Venerdì: 9.00-14.00
Verifica di giorni e orari di accesso, e prenotazione obbligatoria scrivendo a: as-to@beniculturali.it

Sull’Autore:
https://www.ernestomorales.it/

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